Page 10 - Colori d'italia, edizioni Edilingua
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Qualcosa era successo
di Dino Buzzati
l treno aveva percorso solo pochi chilometri (e la attimo, ripeto, un baleno, non ci fu tempo per altre os-
Istrada era lunga, ci saremmo fermati soltanto alla servazioni.
lontanissima stazione d’arrivo, così correndo per die -
ci ore filate) quando a un passaggio a livello vidi dal Che strano, pensai, in pochi chilometri già due casi
finestrino una giovane donna. Fu un caso, potevo di gente che riceve una improvvisa notizia, così alme -
guardare tante altre cose invece lo sguardo cadde su no presumevo. Ora, vagamente suggestionato, scru-
di lei che non era bella né di sagoma piacente, non tavo la campagna, le strade, i paeselli, le fattorie, con
aveva proprio niente di straordinario, chissà perché mi presentimenti ed inquietudini.
capitava di guardarla. Si era evidentemente appog-
giata alla sbarra per godersi la vista del nostro treno, Forse dipendeva da questo speciale stato d’animo,
superdirettissimo, espresso del nord, simbolo, per ma più osservavo la gente, contadini, carradori, ecce-
quelle popolazioni incolte, di miliardi, vita facile, av- tera, più mi sembrava che ci fosse dappertutto una
venturieri, splendide valige di cuoio, celebrità, dive ci- inconsueta animazione. Ma sì, perché quell’andiri-
nematografiche, una volta al giorno questo me ra- vieni nei cortili, quelle donne affannate, quei carri,
viglioso spettacolo, e assolutamente gratuito per quel bestiame? Dovunque era lo stesso. A motivo
giunta. della velocità era
impossibile distin-
Ma come il treno guere bene eppure
le passò davanti lei avrei giura to che
non guardò dalla fosse la medesima
nostra parte (eppu - causa do vunque.
re era là ad aspetta - Forse che nella zo -
re forse da un’ora) na si celebravan sa -
bensì teneva la te - gre? Che gli uomini
sta voltata indietro si disponessero a
badando a un uo - raggiungere il mer-
mo che arrivava di cato? Ma il treno
corsa dal fondo del - andava e le campa-
la via e urlava qual- gne erano tutte in
cosa che noi naturalmente non potemmo udire: come fermento, a giudicare dalla confusione. E allora misi
se accorresse a precipizio per avvertire la donna di un in rapporto la donna del passaggio a livello, il giovane
pericolo. Ma fu un attimo: la scena volò via, ed ecco io sul muretto, il viavai dei contadini: qualche cosa era
mi chiedevo quale affanno potesse essere giunto, per successo e noi sul treno non ne sapevamo niente.
mezzo di quell’uomo, alla ragazza venuta a contem-
plarci. E stavo per addormentarmi al ritmico dondolio Guardai i compagni di viaggio, quelli dello scom-
della vettura quando per caso − certamente si trattava partimento, quelli in piedi nel corridoio. Essi non si
di una pura e semplice combinazione − notai un con- erano accorti. Sembravano tranquilli e una signora di
tadino in piedi su un muretto che chiamava chiamava fronte a me sui sessant’anni stava per prender sonno.
verso la campagna facendosi delle mani portavoce. Fu O invece sospettavano? Sì, sì, anche loro erano in-
anche questa volta un attimo perché il direttissimo fi- quieti, uno per uno, e non osavano parlare. Più di una
lava eppure feci in tempo a vedere sei sette persone volta li sorpresi, volgendo gli occhi repentini, guardare
che accorrevano attraverso i prati, le coltivazioni, l’er - fuori. Specialmente la signora sonnolenta, proprio lei,
ba medica, non importa se la calpestavano, doveva es- sbirciava tra le palpebre e poi subito mi controllava se
sere una cosa assai importante. Venivano da diverse mai l’avessi smascherata. Ma di che avevano paura?
direzioni: chi da una casa, chi dal buco di una siepe,
chi da un filare di viti o che so io, diretti tutti al muric- Napoli. Qui di solito il treno si ferma. Non oggi il di-
ciolo con sopra il giovane chiamante. Correvano, ac- rettissimo. Sfilarono rasente a noi le vecchie case e nei
cidenti se correvano, si sarebbero detti spaventati da cortili oscuri vedemmo finestre illuminate e in quelle
qualche avvertimento repentino che li incuriosiva ter- stanze − fu un attimo − uomini e donne chini a fare
ribilmen te, togliendo loro la pace della vita. Ma fu un involti e chiudere valige, così pareva. Oppure mi in-
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